"I cavalli delle giostre" di Antonio Gentile
Con il romanzo I cavalli delle giostre Antonio Gentile ha vinto nel 2013 la sezione Narrativa-Romanzo del Premio InediTO - Colline di Torino, grazie al cui contributo è stato pubblicato nel 2014 da Anordest Edizioni e riedito nel 2017 da Il Camaleonte Edizioni.
Letizia e Lorenzo sono due fratelli, due vite segnate dalle ferite dell’infanzia, da cui tentano in ogni modo di liberarsi, come i cavalli delle giostre di un vecchio luna park abbandonato, dove andavano a giocare da bambini. Vite in bilico, “gocce di pioggia, che si aggrappano al vetro e provano a resistere”, pirati del mare trasformati in delfini dopo un incantesimo che un dio buono gli ha imposto per farli rinascere attraverso la metamorfosi, affinché si prendessero cura di altre anime simili alla loro e le liberassero. Le anime dei loro compagni di viaggio. Quella di Cecilia, una concertista che tenta di incanalare le stravaganti doti musicali di Lorenzo nei rigidi schemi convenzionali del Conservatorio. Quella di Matteo, che immortala la personalità evanescente di Letizia nella nudità di un ritratto che le mostrerà la vera se stessa. Un intreccio di vite e di sensazioni, una storia di contatto e di scontro, di liberazione e salvezza. In questo romanzo, le parole sono strumenti con cui giocare e sperimentare. Sono catarsi, espiazione. Un prisma che scompone colori. Farfalle, stelle, nuvole, lacrime che formano l’arcobaleno, scie di aerei che creano trame nel cielo. Un’opera poetica, evocativa, musicale, delicatamente sognante, capace di scavare con assoluta maestria nell’animo umano. Una fiaba per bambini ormai adulti, da leggere con i cinque sensi.
"È un viaggio surreale dopo la tempesta, quello che compiono i relitti di questa avventura scampati dal naufragio nel mare burrascoso e nel fluire cieco della corrente. […] Sono vite incompiute nell’attesa di «tornare ad assaporare la loro vera identità». […] Numeri primi. E il confronto cade inevitabilmente con il celebre romanzo di formazione di Paolo Giordano il cui titolo originario era curiosamente “Dentro e fuori dall'acqua”. Tra sinestesie e metafore poetiche, una serie di impressioni, suoni e colori, la scrittura di Antonio Gentile, al suo primo romanzo vincitore di InediTO-Premio Colline di Torino 2013, ha subito convinto e affascinato la giuria, composta da Gian Luca Favetto, Natascia Pane, Teodora Trevisan e Nicola Viceconti, per la sua raffinata capacità descrittiva. Ma soprattutto per la sua vena poetica, che lo mette a confronto con la prosa lirica di D’Annunzio, tra l’altro di Pescara come Gentile". (Dalla prefazione di Valerio Vigliaturo direttore del Premio InediTO e presidente dell'Associazione Il Camaleonte).
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